Un omaggio a un essere speciale, irrequieto, bastardo quanto amabile.
Due smeraldi, lucenti, limpidi, luminosi, grandi e tondeggianti, angolati all’insu’. Gli stessi occhi che quando mi vedono piangere in silenzio mi fissano comprensivi, mi continuano a guardare intanto che e’ lei a coccolarmi. Quello sguardo beato, socchiuso quando le mie mani sfiorano delicatamente quella folta pelliccia nera lucida, tanto da sembrare un visone. Quegli occhioni che lacrimano quando si sente in disparte perche’ sono al telefono o davanti a questa tastiera, solo perche’ le ho tolto qualche attimo prezioso. Avida ed ingorda della mia presenza, da non poterne fare a meno, per averla salvata e fatta vivere alla faccia di chi l’avrebbe soppressa dopo qualche ora. Quella indomabile ed infinita gratitudine che spesso mi imbarazza, da non riuscire quasi a redarguirla quando mi combina danni incredibili. Due anni abbondanti di vita insieme son passati, tanta acqua e’ passata sotto i nostri ponti, ma nulla, seppur ci abbiano provato, e’ mai riuscito o riuscira’ a gualcire una simbiosi al di fuori del normale.
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